domenica 5 aprile 2015

Il Pinot Nero l'oro di Mazzon

     Le vigne con la chiesetta di S.Michele Arcangelo (metà XIII sec.)

La zona collinare di Mazzon e' situata sulla sinistra orografica del fiume Adige a sud di Bolzano, in prossimità del paese di Egna, a un'altitudine che varia da 300 a 450 metri s.l.m.
Catene montuose proteggono a nord la zona dall'arrivo di masse d'aria fredda, mentre a sud la vallata viene abbracciata dalle miti correnti dell'Ora del Garda. Questo vento meridionale percorre tutta la bassa Atesina e soffia regolarmente da Aprile a Settembre nelle prime ore del pomeriggio. Il territorio di Mazzon si caratterizza inoltre per ulteriori e singolari fattori : modesta altitudine ed esposizione ad ovest caratteristiche che influiscono positivamente su una maturazione elegante del Pinot Nero.
Per il raggiungimento della qualità delle uve contribuisce in modo determinante la posizione dei vigneti ai piedi delle montagne del Parco Naturale del Monte Corno. Questi rilievi ombreggiano al mattino l'intera area vitata e durante la maturazione delle uve consentono ai raggi solari di raggiungere le vigne in ritardo, permettendo alle uve stesse di beneficiare della frescura notturna e delle prime ore del mattino. Il resto della giornata è contraddistinto da un irraggiamento solare che si potrae a lungo durante la sera, infatti i raggi sui vigneti di Mazzon sono tra gli ultimi a tramontare rispetto al territorio circostante dove sono già scomparsi da qualche ora comportando di fatto un graduale abbassamento della temperatura. Dopo il tramonto del sole invece, a Mazzon, lo sbalzo termico è notevole e rapido. Questa veloce escursione termica crea un particolare microclima che abbinato alle caratteristiche pedologiche, giustifica il terroir di Mazzon come molto vocatio alla produzione di Pinot Nero.

                                         Vigneti sotto il maso Barthenau

La collina di Mazzon poggia su rocce calcaree di epoca triassica tra cui dominano le arenarie, le siltiti rosse e gialle e i calcari assieme a marne e dolomia.
Gran parte della collina è costituita da depositi fluvio-glaciali, fluviali e torrentizi, spesso terrazzati, mescolati a materiali calcarei. I substrati risultano estremamente eterogenei per il rimescolamento di materiali di diversa origine e composizione mineralogica. I terreni sono da moderatamente profondi a profondi ed hanno tessitura da franco-sabbiosa a franco-limosa, con un contenuto di argilla da 10 a 20%. Il terreno assume colorazioni diverse a seconda dei materiali di origine. Il contenuto di calcare è elevato e tende ad aumentare con la profondità dei terreni. Il ph varia da 7 a 8 passando da neutro a subalcalino, mentre i terreni sono ben drenati ed hanno discreta capacità di ritenuta idrica. Tutte queste caratteristiche rendono questo territorio particolarmente adatto alla coltivazione del Pinot Nero.
 La prima citazione di Pinot Nero a Mazzon si trova nel diario della famiglia Gasteiger, allora proprietari dei masi Schosshof e Fritzenhof. Gustav von Gasteiger (1829-1890) dell'omonima famiglia, scriveva che il pomeriggio del 4 febbraio del 1869 gli fu servito alla stazione di Egna ( paese sottostante alle vigne di Mazzon) un vino, annata 1868 proveniente da viti Pinot Nero messe a dimora alcuni anni prima nel vigneto Tschander Stuk sottostante allo Schlosshof.
Anche Ludwig Barth von Barthenau (1839-1890), nel 1870 acquisto' parte dell'attuale proprieta' Foradori e mise a dimora barbatelle di Pinot Nero, confermando la vocazione del terroir di Mazzon per questo vitigno.

               entrata del maso Barthenau (attuale proprieta Foradori  Hofstatter)

Quindi alla fine del 1800 Edmund Mach, fondatore dell'Istituto Agrario di San Michele all'Adige, e successivamente Josef Mader avevano sottolineato come le vigne esposte ad ovest fossero le più vocate per la coltivazione di uve Pinot Nero di grande qualità.
Il primo Pinot Nero etichettato Mazzon risale all'ultima decade del 1800 quando il titolare dell'attuale Azienda Gottardi ( una tra le più significative di questo territorio), Vogl von Fernheim, prese con il suo Lichter Burgunder Eigenbau Mazzon il diploma d'onore alla mostra di Vienna nel 1898.
Un primo censimento ufficiale dei vigneti coltivati a Pinot Nero nel territorio di Mazzon si ha con l'istituzione nel 1975, dell'albo dei vigneti e quindi della DOC Alto Adige. In quel documento, la superficie a Pinot Nero di Mazzon venne quantificata in 20,6 ettari che salirono nel 2009 a 46 ettari circa.

          vigna Roccolo sulla collina di Mazzon, vigne messe a dimora metà anni  '40

In un contesto così prestigioso per il Pinot Nero italiano, vorremmo segnalare un'azienda dalle piccole dimensioni ma che produce un vino di grande qualità. Si tratta della Cantina di Ferruccio Carlotto, che ha sede nel vicino comune di Ora ma che vinifica un Pinot nero su questa prestigiosa collina. Infatti la storia del lavoro di questa famiglia a Mazzon inizia già nel 1940 quando Umberto ed Isidoro Carlotto arrivarono dal Veneto e lavorarono per 50 anni a mezzadria le vigne del maso Schlosshof.
Intorno al 2000 Ferruccio e la figlia Michela (alla quale siamo grati per tutte le informazioni relative a questo prezioso territorio), iniziarono a vinificare in proprio parte delle uve Pinot Nero dando vita così ad un'etichetta oggi molto importante per questo comprensorio cioè "i Filari di Mazzon". Fino al 2003 parte della produzione veniva conferita alle Cantine Sociali di Cortaccia e di San Paolo e alle Cantine private Hofstatter e Lageder. Il loro primo vino I Filari di Mazzon nasce nell'annata 2002, le sue uve vengono coltivate dai Carlotto nel vigneto Pagghen (proprietà Praxmarer) da piante con età che variano dai 15 ai 45 anni e di superficie pari a 1,5 ettari con una produttività di circa 10.000 bottiglie annue.

                  Pinot Nero I Filari di Mazzon 2010

Il Pinot Nero I Filari di Mazzon 2010 si presenta nel bicchiere di un bel colore rosso rubino di bella vivacità, dal colore mai troppo carico tipico del vitigno, mentre al naso sfoggia un bouquet molto varietale di fragoline di bosco, ribes e mirtilli....evolve su note speziate che ricordano chiodi di garofano e noce moscata....la complessità si infittisce con rimandi di cacao, cuoio, liquerizia e terra bagnata impreziosita da una leggera sfumatura affumicata. In bocca esprime grande freschezza acido/sapida, tannino ben presente ma mai aggressivo il tutto equilibrato da una piacevolissima morbidezza unita ad un corpo leggiadro che ne determina una bevibilita' impressionante. La persistenza retrolfattiva di tutto riguardo lo rende un grande Pinot Nero italiano. Un vino decisamente giocato più sull'eleganza che non sulla potenza e che in questi ultimi anni ha dimostrato di non essere più una sorpresa ma una piacevole conferma. Un ode al Pinot Nero italiano e al suo grande terroir Mazzon.